sabato 6 dicembre 2008

Ergonomia

LAVORARE MEGLIO AL COMPUTER
Da Comunicato Isico n. 4/2008

Un recente studio canadese, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Ergonomics", verifica sperimentalmente l'efficacia per chi lavora a terminale di un supporto ergonomico che dà sostegno agli avambracci. E' stata valutata l'attività elettromiografica di muscoli alla base del collo, dorsali, lombari, degli arti superiori e dell'avambraccio; inoltre è stata monitorata la postura del tronco e degli arti superiori con una valutazione tridimensionale. Dopo due settimane di adattamento e utilizzo del supporto, rispetto ad un gruppo di controllo che lavorava in modo tradizionale, è emerso che questo attrezzo era utile nel ridurre la tensione della schiena a livello lombare, e dunque con un potenziale effetto preventivo nei confronti del mal di schiena, ma si è anche rilevato un effetto negativo nei confronti degli arti superiori.Anche questa volta abbiamo un'ulteriore dimostrazione del fatto che, in relazione a possibili miglioramenti dell'assetto posturale nelle posizioni lavorative, non esiste una soluzione ergonomica che possa risolvere tutti i potenziali problemi connessi. La posizione seduta non è così naturale come può sembrarci. Infatti, il nostro corpo è fatto e progettato per muoversi. Nella nostra storia ancestrale il corpo serviva per la caccia: il corpo vive di movimento, mentre la posizione seduta serviva solo per un riposo momentaneo, non veniva mantenuta per ore ed ore come accade oggi. Da seduti tendiamo naturalmente a perdere la posizione naturale della nostra schiena, che è quella inarcata in avanti a livello lombare. Questo succede perché cambia la posizione del bacino, dal momento che le gambe si flettono, e la colonna viene spinta indietro. L'altro problema è poi la posizione mantenuta a lungo: se restiamo fermi tendiamo letteralmente a soffocare i muscoli ed il disco interverte! brale, perché il sangue, che porta ossigeno e nutrimento e porta via le scorie, non scorre come dovrebbe (infatti è il movimento che ne facilita lo scorrimento) e muscoli e disco intervertebrale soffrono. Il movimento quindi è essenziale: anche la posizione più corretta fa venire il mal di schiena se mantenuta a lungo. Quindi, meglio ancora di ausili ergonomici più o meno fantasiosi, la" pausa caffè" resta un'usanza utile per la schiena, oltre che per la testa, che incrementa la produttività perché fa stare meglio. In realtà, ci si dovrebbe muovere ogni mezz'ora circa, sfruttando ogni occasione come lo squillo di un telefono o l'arrivo di un collega o semplicemente alzarsi e fare il giro della scrivania!