Bassi livelli plasmatici di 25(OH)D sono indipendentemente associati all'aumento del rischio di sviluppare ipertensione. Benchè studi incrociati abbiano dimostrato che i livelli di 25(OH)D e l'esposizione cutanea a radiazioni UVB siano associati ad una diminuzione della pressione, i dati prospettici in merito sono limitati. In base a quanto rilevato, presumendo un'incidenza dell'ipertensione nelle giovani donne pari a 14,6 casi su 1000 soggetti all'anno, il tasso stimato nelle giovani donne con deficit di vitamina D aumenta a 21,5 casi. Dato che il 65,7 percento delle donne risulta presentare una qualche forma di deficit di vitamina D, il rischio a livello di popolazione attribuibile al deficit di vitamina D è pari a 4,53 nuovi casi di ipertensione su 1000 giovani donne ogni anno. Se questa associazione fosse causale, il deficit di vitamina D sarebbe responsabile del 23,7 percento di tutti i nuovi casi di ipertensione che si sviluppano fra le giovani donne ogni anno. Sono necessari studi randomizzati per determinare se l'integrazione della vitamina D possa ridurre la pressione.
(Hypertension 2008; 52: 828-32)

Nessun commento:
Posta un commento